Cotonificio Zambaiti Srl, azienda storica familiare, eccellenza italiana nel tessile, che da oltre cinquant’anni in Val Seriana, con tenacia e perseveranza aveva scelto di mantenere la produzione esclusivamente in Italia per articoli tessili casa, impiegando oggi 58 dipendenti, cede le armi.
“Con rammarico” comunica il dott. Angelo Zambaiti amministratore dell’azienda, “comunichiamo la chiusura della nostra storica realtà produttiva, un esempio di manifatturiero italiano del tessile casa che era rimasto unico in Italia, con il ciclo produttivo completamente verticalizzato che non riesce più a sostenere una guerra impari in una congiuntura estremamente negativa”.
“L’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, come conseguenza della guerra in atto tra Russia e Ucraina senza alcuna possibilità di trasferire sul prezzo di vendita i maggiori costi stante la perdurante stagnazione del mercato, la crescente pressione sui prezzi di vendita dovuta alle importazioni ormai sempre più aggressive con cui anche il vero manifatturiero italiano si vede confrontato, l’assenza di norme che tutelino in modo serio, senza confondere il consumatore, il vero “made in Italy”, le continue insolvenze di una clientela ormai in affanno per il calo dei consumi continuo e costante, che hanno generato per il Cotonificio una situazione finanziaria insostenibile, la conseguente sempre più limitata e costosa disponibilità di credito in un settore come il tessile poco performante” continua il dott. Zambaiti “hanno progressivamente eroso la competitività e la sostenibilità economico-finanziaria dell’azienda con il conseguente ingente calo anche del fatturato che nel 2024 si è sostanzialmente dimezzato rispetto a quello del 2023.
Negli ultimi anni, con tenacia ed orgoglio, abbiamo resistito e creduto nella continuità, scegliendo di investire con convinzione in tecnologia, sostenibilità e digitalizzazione, in attesa di una diminuzione dei costi dell’energia e di un cambio di rotta del mercato, che purtroppo non abbiamo ancora visto giungere.
È una decisione che mi addolora profondamente” prosegue l’AU “sia per la storia familiare che per tutti i nostri dipendenti e collaboratori, che si sono dedicati all’azienda con impegno e passione; a loro va il nostro più sincero e profondo ringraziamento e l’impegno affinché venga fatto tutto il possibile per tutelare al meglio i loro interessi utilizzando gli strumenti ritenuti più idonei, che verranno verificati preventivamente con il sindacato, favorendo anche percorsi di ricollocazione al lavoro presso altre imprese nei tempi e nei modi che saranno discussi, fermo restando ovviamente – lo ribadisco per mero scrupolo pur essendo a mio avviso assolutamente scontato – il massimo sforzo per l’integrale pagamento delle loro spettanze.
Abbiamo vissuto un’esperienza imprenditoriale intensa, i mutamenti congiunturali non ci hanno permesso di proseguire come avremmo voluto. Ci avviamo dunque verso un percorso di liquidazione volontaria”.











